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L’ecosistema maltese per l’innovazione e le start up
Non è una novità che Malta si sia posizionata ormai da tempo sulla mappa delle giurisdizioni scelte per la loro attrattività da parte di investitori ed imprenditori internazionali: oggi questo vale più che mai per tutto ciò che riguarda l’innovazione che qui trova un terreno fertile in cui prosperare grazie ad una virtuosa combinazione di politiche a supporto delle imprese, un robusto quadro normativo, una infrastruttura tecnologica all’avanguardia e un sistema fiscale tra i più competitivi in Europa. Ecco perché qui trovano casa un numero sempre crescente di start up che creano il proprio business attraverso lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi che spaziano dal fintech, alla blockchain, all’I-gaming ed all’intelligenza artificiale. Proprio in quest’ultima area si registra un dato quantomai sorprendente: a Malta il rapporto tra le AI start up ed i residenti supera di gran lunga quello degli Stati Uniti, con una azienda ogni 9.500 residenti rispetto a una ogni 14.000 negli USA.
L’ecosistema maltese è pertanto in grado di richiamare l’attenzione tanto di giovani imprenditori desiderosi di introdurre sul mercato nuove idee e tendenze di carattere digitale quanto di players già riconosciuti e di esperienza ampiamente consolidata: è proprio questo ad esempio il caso di Gemini (la piattaforma di scambio per cryptovalute fondata dai gemelli Winklevoss, noti per la contesa con Mark Zuckerberg a proposito della nascita di Facebook) che all’inizio del 2025 ha deciso di abbandonare l’Irlanda e di stabilire il proprio quartier generale a Malta “per il suo approccio proattivo nella promozione dell’innovazione tra fintech e asset digitali”.
Nel corso degli ultimi 5 anni le start up maltesi si sono moltiplicate a ritmo serrato, raggiungendo un valore di impresa superiore ai 4.5 miliardi di euro: una cifra molto significativa per un Paese di dimensioni ridotte ma capace comunque di attirare l’interesse e la fiducia degli investitori. Il 2024 infatti è stato per Malta uno degli anni più caratterizzato da operazioni di Venture Capital, con start up che hanno raccolto oltre 40 milioni di euro per lo sviluppo di progetti innovativi, ed anche il 2025 si prospetta nel medesimo trend (non a caso La Valletta sarà ancora la sede dell’EU-Startups Summit, evento dedicato a mettere in diretto contatto i fondatori delle aziende tecnologiche con investitori europei ed internazionali).
La buona reputazione di Malta come incubatore per startups è stata riconosciuta anche da parte del Global Startup Ecosystem Report 2024 (GSER), il cui report attesta che il valore dell’ecosistema dell’isola è cresciuto del 39% negli ultimi tre anni e addirittura quintuplicato dal 2021. A ciò si aggiunga che un recente sondaggio condotto dalla Europe Startup Nations Alliance (ESNA) tra 21 Paesi europei ha classificato Malta al 4° posto nella graduatoria delle migliori destinazioni per startups innovative. Il frutto di questo riconoscimento a livello globale è sicuramente determinato dal tangibile sostegno che il Governo maltese ha fornito per la creazione di questo virtuoso polo d’innovazione nel cuore del Mediterraneo: il Ministero dell’Economia ha lanciato infatti il fondo “Malta Venture Capital Fund”, uno strumento finanziario che gestisce più di 10 milioni di euro con l’obbiettivo di investire in aziende nate per creare innovazione nei più svariati campi (ICT, Fintech, AI, Scienze della vita, Farmaceutica, Video Gaming, Green Energy, Industria cinematografica, Comunicazione, ecc.). Inoltre, attraverso MaltaEnterprise (l’agenzia governativa incaricata di attrarre sull’isola l’investimento diretto estero) una start up può cogliere un’ampia gamma di incentivi per il proprio sviluppo ed al tempo stesso vi è una attiva collaborazione tra le imprese innovative e l’Università, con la finalità di promuovere il trasferimento del know-how ai giovani e di formarli per far fronte alle dinamiche ed alle esigenze del mercato del lavoro.