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La crescita dell’investimento diretto estero
I recenti dati pubblicati dal National Statistics Office (NSO) parlano chiaro: nel corso del primo semestre 2024, l’investimento estero complessivo a Malta ha raggiunto i 466 miliardi di euro, attestando una crescita significativa rispetto ai 450 miliardi registrati per il medesimo periodo del 2023. La parte più consistente di questi investimenti è rivolta alla sfera dei servizi finanziari e assicurativi, che rappresenta infatti uno dei pilastri dell’economia maltese e che ha reso l’isola un hub riconosciuto a livello internazionale: anche il settore manifatturiero e IT hanno però contribuito a raggiungere questo risultato record, confermando l’appetibilità del Paese e la fiducia nutrita dagli investitori esteri, tra cui ovviamente molti italiani.
Perché investire a Malta? Per dir la verità non c’è una unica ragione alla base di questa scelta ma un insieme di aspetti che concorrono ad offrire un ecosistema completo ed attrattivo. Il punto di partenza è sicuramente una politica governativa che nel corso degli ultimi trent’anni è stata sistematicamente orientata ad aumentare il tasso di crescita economica con l’intento di ridurre il ruolo dello Stato ed incrementare l’attività del settore privato.
Una strategia ben pianificata nel tempo, ancora oggi in atto con uno sguardo attento sullo scenario della competitività globale e che fa leva sui principali vantaggi della giurisdizione: le sue dimensioni ridotte che consentono un facile approccio alle istituzioni, una snellezza procedurale non appesantita da una burocrazia eccessiva, un quadro normativo frutto della collaborazione diretta tra legislatore e operatori del mercato insieme ad una regolamentazione scrupolosa e pro-business. Tramite il supporto di una organizzazione governativa vengono altresì fornite informazioni precise ai potenziali investitori e vengono elaborate le domande per accedere ai molteplici incentivi che una azienda è in grado di richiedere per avviare la propria attività.
Quella maltese è un’economia diversificata che si basa su competenze, specializzazioni ed eccellenze delle risorse umane. Esaminando più da vicino i settori che maggiormente richiamano l’investimento diretto estero vanno evidenziati:
- industria manifatturiera ad alto valore aggiunto (meccatronica, ingegneria di precisione, componentistiche elettroniche, materie plastiche)
- tecnologie della telecomunicazione (cloud computing, e-marketing, realtà virtuale, cyber sicurezza)
- tecnologie digitali (e-gaming, fintech, blockchain, intelligenza artificiale)
- marittimo e aviazione (registrazione, gestione e manutenzione di navi, yacht e aeromobili)
- servizi finanziari (bancario, assicurativo, gestioni patrimoniali)
- scienze della vita (dispositivi medicali, farmaceutica, strutture sanitarie)